Dubij di un Hebreo e di un Turco

Essendo un giorno domandato un ebreo che era in compagnia d’un turco da un christiano per che causa non si faceva christiano rispose: "Perché voi altri christiani siete idolatri adorando le imagini e moltiplicando li Christi, credendo appresso altre cose che sono impossibili", e così parimenti affermava l’hebreo.

Al che rispondendo il christiano disse loro: "Noi altri christiani non adoriamo imagini altrimenti ma honoriamo i Santi i quelle imagini che li rapresentano né adoriamo d’adoratione d’Idolatria altro che Iddio del Cielo che è unico fattore del tutto. Non moltiplichiamo Christi, per fabbricar molte immagini o crocifissi".

A questo soggiunse l’hebreo: "Dico che non solo imagini ma anco l’istesso Christo moltiplicate e ve lo provo perché voi dite che nell’hostia consacrata da vostri preti è il vero Christo che voi dite essere in cielo ma di queste hostie ne tenete per tutte le Chiese in gran numero e quel che fanno e credono i christiani di qui di Roma credono e fanno anco i christiani di Napoli, di Vinetia e Milano con tutti gli altri d’Italia, Spagna, Francia, et per tutto dove sono Christiani e dunque voi moltiplicate li Christi la cui persona essendo sola non è possibile che sia in tanti luoghi né in tanto numero, e però il Turco ha risposto benissimo che credete cose impossibili".

[f. 98v]

Ciò inteso dal christiano disse loro: "Io volentieri vorrei sapere da ciascuno di voi quali siano le cose incredibili che noi crediamo perché spero di levarvi d’inganno".

Rispose il turco: "Io veramente non ho mai posto cura nelle vostre cose, e però non so dirvele tutte, pure se volete ve ne dirò alcune con patto che non l’haviate per male che io vi prometto che se le potessi sciorre e farmi veder ch’io mi inganno volentieri mi farei cristiano, conoscendo altresì che nell’Alcorano del mio Macometto sono anco alcune cose che non mi piacciono. Onde quando io conoscessi realmente che la legge di Christo fosse meglio che quella di Maometto io l’abbraccierei di buon cuore".

"Mi rallegro – disse il Christiano – di sì buon’animo e son certo che amando noi la salute dell’anima ora(?) inteso che havrete la sincerità e bontà della fede Christiana vi battezzerete". "Così – disse il Turco – ma bisogna prima che rispondiate a cose molto difficili quali se molto ben non dichiarerete non ne faremo nulla. Pure, per darvi soddisfatione, ve ne dirò alcune e son queste cioè: Primo Voi dite che Christo è Iddio ma s’è Dio come puotè morire poiché Dio è impassibile e immortale

2° Voi dite che Dio è trino et è uno se è uno come può esser trino e se è trino come è uno

3° voi dite che Christo salì in cielo in anima e in corpo come dunque è in terra

4° voi dite che Christo è grande come un huomo di giusta statura come dunque dite che sta in un’hostia sacrata che è così piccinina e sottile.

[f. 99r]

5° voi dite che Christo è uno come dunque può essere attualmente in un medesimo tempo o in migliaia e milioni d’hostie in tante chiese in tante città regni e provincie

6° voi dite che dette ostie sacrate sono vera carne di Christo come dunque ha sapore di hostia e di pane

7° Voi dite che Cristo è corporale come dunque può una cosa corporea penetrar li tetti li muri e le porte delle chiese serrate quando in esse si celebra da vostri preti

8° Voi dite che Christo è il Messia promesso da Dio alli hebrei el Messia ha da venir glorioso e con Maestà come dicono i profeti come dunque nacque in una stalla e morì visse e morì mendico in un tronco(?) di croce.

9° voi dite che Christo è il messia ma il Messia doveva soggiogar tutte le genti come afferma il profeta N. e il N. Come dunque in 1600 anni non ha ancor soggiogato altro che una parte dell’Europa

X° Li profeti dicono che venuto il Messia non sarà più peccato e questo non si verifica come dunque dite che Christo è il Messia che essi dovevano havere

XI° Voi dite che Christo è figliolo di Dio come dunque il vostro Evangelio dice che la madre el padre suo lo cercavano quando lo tennero per smarrito tre dì e poi lo trovarono nel Tempio.

12°

Voi dite che Christo verrà a giudicare i vivi e i morti nel giorno del giuditio nel qual dì manderà i tristi all’inferno e li buoni in Paradiso come dunque dite che li santi stanno hora in cielo come dico hanno ottenuto il premio innanzi che si sia fatto il giuditio?".

[MS] Biblioteca Casanatense, Roma, Stampati, Vol. Misc. 2484, n. 7 [manoscritto all’interno di un miscellaneo di stampati], 98r-99v

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