From Salvatore Pinelli to Giovanni Roothaan 26/6/1845

Molto Reverendo in Cristo Padre

Caltanissetta il 26 Giugno 45

O quanta consolazione provai al sentire per lettera del Padre Cutrona, che Vostra Paternità prese di ricordar di me e prendere interesse alla mia desolantissima malattia! Certo, Padre mio, io son divenuto cosa miserabile assai dall’occhio destro non posso più né leggere né scrivere, dal sinistro tuttora veggo abbastanza: ma il pericolo è prossimo, ed io ho una viva e cruciantissima apprensione di dover far ancor perdere questo residuo di vista lume Domine et insupreadon pii di quaranta giorni che i Superiori mi hanno fatto cassare dalla scuola e partire da Noto: ma che? Questa caritatevole disposizione di Superiori è stata per me cagione della più profonda malinconia. Immagini Padre mio un giovane dell’età mia, del mio temperamento condannato a un ozio totale, ridotto a non poter far nulla in tutte le 24 ore del giorno senza nessuna alienazione, coll’apprensione di essere diventato perpetuamente inutile. Iddio permise [...]a prova della mia poca virtù una cosa anche più dolorosa, che non voglia dissimulare a Vostra Paternità. Si è sparsa tra Nostri di Palermo non so dir come, una diceria e fu creduta da molti: cioè che io fingessi o certo aggiungessi il mio male per qualche secondo fine. Questa cosa mi è stata da qualcuno acerbamente rimproverata: il Padre Provinciale mi ha assicurato per lettera, che Egli non ha prestato fede a questa diceria: ma la mala voce se non tinge pinge, come si suol dire, quindi Egli stesso il Padre Provinciale non mi ha mostrato a quel che farmi, quella fiducia e benevolenza che mi ha mostrato altre volte.

Nel presente sto in Caltanissetta, dove per grazia di Dio sono più rassegnato e quindi meno afflitto di quello che fossi in Modica un mese fa. Non so quel disporrà il Padre Provinciale per l’avvenire: forse vorrà chiamarmi in Palermo certo in Caltanissetta non ho neppure un medico da consultare per questa infermità. Io peraltro sono disposto a tutto ora massimamente che vexatio forse dedit intellectum. Qualora venisse in contrasto l’ubbidienza colla luce degli occhi miei io spero nel Signore che terrommi sempre alla ubbidienza.

Ieri avemmo qui il Padre Basile di passaggio per Siracusa, dove si imbarcherà per Malta e quindi per la Dalmazio: beato lui! O Padre mio se il Signore mi fa la grazia di farmi recuperare la vista manderà anche me alle estere missioni? Per ora non ho nulla da chiedere fuorché la sua paterna benedizione si ricordi di me né SS. SS. [Santissimi]

sono di Vostra Paternità.

Infimo in Cristo Servo e Figliuolo

Padre Pinelli Societatis Jesus

[MS] Archivio Storico della Compagni di gesù, Ait 2, f. 668, Recto

Letter information

From Salvatore Pinelli, in Caltanissetta to Giovanni Roothaan, Generale Preposito in Napoli per Roma;

26/6/1845

Case

Al Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro

Il Padre Giovanni Roothaan Preposito Generale

della Compagnia di Gesù

Napoli Roma

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