Il padre provinciale dei domenicani d’Armenia con lettera dei 15 d’aprile 1630 dal Ciauco, dà aviso alla sacra congregatione […] qualmente, andando egli a visitare il convento di Ciavolis, fu incontrato da 50 maomettani, li quali doppo d’havergli baciato le mani et i piedi gli dissero che, essendosi divisa in fattioni la loro città di Arenza per la nuova intesa dello sprofondamento dell’arca maomettana, la parte contraria a Maometto se ne andò a far oratione nella moschea, dove trovando una imagine della beata Vergine, che i turchi non havevano potuta cancellare, questa miracolosamente parlò al santone loro e gli disse che uscissero dalla città che incontrarebbero una persona vestita di bianco e di nero, e che gli direbbe ciò che havebbero a fare e che per questo così havevano esseguito et essendosene poi ritornati alla detta città in tre giorni ne battezò più di dugento, come spera di far degl’altri. E che gli hanno preparato il denaro per fabricare all’imagine della gloriosa Vergine una chiesa.