Molto Reverendo Padre mio
Giacchè in questi due giorni ne’ quali è dimoratta la Paternità Vostra fra Noi non mi è stato possibile (come ardentemente desiderava) parlarle un poco a Solo, confidato nella sua carità la prego a voler con pazienza leggere queste poche righe mi scrivo più col cuore che con la penna.
Ultimo di questo Collegio e della Compagnia più degli altri debbo ringraziala in particolare del favore fatto venendo qua perchè meno di tutti lo meritava. Quando è da me non la fecero (come ho fatto dal primo giorno in cui giunsi a Loreto) di visitare la Santa Casa e pregare in essa alla meglio che sappia secondo le intenzioni di Vostra paternità quotidianamente ed anche più spesso ogni qual volta portò.
Vorrei ricordarle le replicarle domanda delle Missioni e la grazia chiestale per mezzo del Padre Grassi ma no no, Padre mio, non debbo ne voglio importunarla , e parlo sinceramente davvero. Sento più che mai il grave peso della mia indegnità, insufficienza e miseria somma voto ogni rapporto. Ultimamente sono stato in forte tribolazione di spirito e ne provo tutt’ora gli effetti amari assai assaissimo. Dio sia benedetto:
Quello per tanto che le chieggo genuflesso, e le chieggo pur amor di Maria Santissima è unicamente che dal Signore m’impetri, ricordandogli qualche volta nella Messa di me poverello, un distacco totale da tutto ciò che non Dio ed una ferma volontà di abbracciare allegramente le occasioni che egli ora mi manda d’umiliarmi.
Tommaso Maria Luciani padre
Della Compagnia di Gesù