Mulai Acmet principe di Marocco figlio del fu Mulai Benassar figlio d’Ismaele defonto re di Marocco, e Nipote del Regnante, dopo la morte del Re Ismaele suo avo essendo entrato a regnare, e facendogli guerra Abdalla suo zio per regnar esso, guerreggiò seco per molto tempo, e contutto che in due campagne rimanesse detto Principe Vincitore, nella terza battaglia però rimase talmente disfatto, che gli convenne rifugiarsi in Ceuta, e di lì passare in Spagna, con animo di conseguire dal Re Cattolico l’ajuto per ritornare al suo Regno, e contutto che non potesse conseguire ciò che desiderava, nulladimeno però fu onorevolmente accolto dalla Maestà di quel monarca ammettendolo onorificamente alla sua udienza, ed assegnandogli casa, guardie d’onore, e Carrozza, facendogli anche somministrare sì per il proprio mantenimento, come de’ Mori, che seco portava tutto il necessario. Il simile gli avvenne in Portogallo, ove essendosi portato per lo stesso fine, la maestà di quel re l’accolse benignamente facendo le stesse dimostrazioni fattegli dal re Cattolico, ma non avendo tampoco in quel regno conseguito il suo intento, fece ritorno a Spagna.
Trattenuto pertanto il sopraddetto principe Mulai per lo spazio di qualche tempo in Spagna, e ricevendo giornalmente buoni esempi della Cristiana pietà di quei cattolicissimo regno, illuminato della verità della nostra Santa Fede per mezzo d’un divoto sacerdote, che gli assistè in una gravissima malattia che patì, ed ispirato da Dio, conobbe vivere ingannato nella Setta del suo falso profeta Maometto, di cui era discendente e seguace, e determinò d’abbracciare la nostra Santa Religione. Perlocché non curandosi più oltre delle sue pretensioni intorno al regno di Marocco, studiò con ogni diligenza d’aprirsi la strada a quello del Paradiso per mezzo del Santo Battesimo ed essendo stato consigliato, che a quest’effetto venisse a Roma, dove sua Santità, come padre Commune lo raccoglierebbe, e provederebbe al suo decente mantenimento, determinò d’abbracciarlo, ed a quest’effetto si pose in viaggio a questa volta, ove giunse nel passato mese di Decembre.
Informato pertanto appieno l’Em.o Sig. Cardinal Belluga protettore di Spagna della condizione del detto prencipe e del fine per ul quale si era portato a Roma, ne diede parte a Nostro Signore, che trovò essere anch’esso informato delle di lui qualità, e col suo grande apostolico zelo si degnò dare la dovuta providenza, acciocchè fosse perfettamente istruito de’ Misteri e verità di nostra santa Fede, assegnandogli anche il necessario per il di lui decente mantenimento, commenttendo la cura di tutto ciò a detto Emintentissimo, che fecelo collocare colla maggior decenza possibile in luoghi ritirati, accioché meglio si disponesse per ricevere un tanto Sagramento, non mancando di tanto in tanto d’onorarlo colle sue visite, facendo con esso le vere parti di Padre.
Essendo pertanto detto prencipe ben istruito nella dottrina cristiana, e misteri della nostra santa fede cattolica, apostolica romana, e giudicato capace a poter ricevere il santo Battesimo; la santità di Nostro Signore si compiacque stabilire, gli fosse conferito il detto Sagramento nel primo venerdì di marzo nella basilica di S. Pietro, affinché celebrandosi in quel santo giorno la memoria della passione del Nostro Redentore Gesù cristo nella detta basilica col concorso di tutto il popolo di Roma, si rendesse a tutti palese la conversione di questo principe, e s’applaudisse con atti di ringraziamento alla Divina Bontà questo nuovo trionfo della nostra santa religione.
Avrebbe desiderato la Santità sua in propria persona celebrare questa solennità, ma trovandosi dalle sue indisposizioni incommodato, commise questa sì grand’opera all’Eminentis. Sig. Cardinal Guadagni suo dignissimo vicario, e Nipote, il quale perciò portatosi Venerdì il giorno in S. Pietro in Vaticano alle ore vent’una, trovò nella magnifica cappella del Battistero detto principe, che poco prima era colà giunto, condotto nella propria carrozza dall’Emo Belluga; ed ivi il sudetto Emo Guadagni battezzò con tutte le Sagre Cerimonie e Riti della Santa Romana Chiesa il sudetto principe di Marocco, e lo levò al sacro fonte l’ecc.mo Principe D. Bartolommeo Corsini Nipote di Nostro Signore, essendogli stato imposto il nome di Lorenzo Bartolommeo Trojano Luigi, assistendo a questa sacra funzione la Maestà Britannica, 17 Emi Sig. Cardinali, L’ecc.mi Sig. Ambasciatori, & Ambasciatrice di Francia, l’Ecc.mo sig. Ambasciator di Malta, molti Prelati, e gran concorso di nobiltà, e popolo.
Volendo poi la Santità sua, che nel tempo medesimo fosse somministrato il sagramento della Cresima, fece questa funzione l’Emo Cardinale Annibale Albani Camerlengo di S. Chiesa, ed Arciprete vigilantissimo della sudetta basilica.
Accompagnato pertanto detto Emo dal Prencipe sopraddetto di già vestito con un ricco abito bianco, e da tutti quelli Emi porporati, che intervennero al Battesimo si portò alla Cappella del Coro, ove dopo averle fatta una breve esortazione, lo cresimò; essendo stato tenuto dall’Emo Sig. Cardinal d’Acquaviva d’Aragona.
Reso di già Cristiano, e confermato detto Prencipe nella nostra Santa Fede, ricevè li complimenti da tutti i Signori Cardinali, e Prencipi, che in gran numero assisterono a questa solennità, e poco dopo montato in carrozza collo stesso sig. Cardinale, che l’aveva condotto a S. Pietro, fu dallo stesso presentato a Sua Beatitudine, per godere l’onore e consolazione di bagiarli li Santissimi Piedi, e ricevere l’apostolica sua benedizione, e la Santità Sua si compiacque riceverlo con somma benignità, e segni di giubilo, essortandolo a vivere da vero Cattolico conservando la grazia, che per mezzo di questi Sagramenti gli era stata conferita, offerendole la sua perpetua, ed autorevole assistenza e protezione.
Questo felice avvenimento quando ridondi in maggior gloria della Santa Madre Chiesa la qualità stessa del Convertito chiaramente lo dimostra, attesa la barbarie, ed ostinazione di quelle genti tanto contrarie alla nostra santa fede. Onde lode all’Altissimo, che sempre più esalta la sua Chiesa, verificandosi quello del Salmista: Reges Arabum et Saba dona adducent, et adorabunt cum omnes Reges Terrae, et omnes Gentes servient ei.
FINE