Prostrato ai piedi delle Vostre Eccellenze humilmente domando la loro santa benedittione.
L’anno passato del 1661 ho scritto all’Eccellenze Vostre quello che per il passato e presente tempo abbiamo operato in questa missione in servitio di Dio […].
Dirò hora in questa lettera quel che nel presente s’è operato.
Habbiamo in quella parte di Mahomettani e gentili due chiese, una nella villa di Dicholi {Bicholi}, che è l’espiscopale, l’altra nella città di Banda, e cinque residenze, Boma, Ragiopor, Vingurlà, Corrual, e Ancolà con le sue capelle; e nelle dette chiese e capella della residenza di Boma sempre assistono i padri missionari, celebrando e facendo in esse publicamente senza contradittione alcuna l’officij divini, ministrando ai christiani i sacramenti tanto ai novamenti convertiti, quanto a molti altri dell’Arcivescovado di Goa, i quali per alcune disconvenienze e delitti risiedono dispersi in varie parti di questo regno, havendo noi la mano sopra di essi acciocché non si discostino dalla vera fede, e alcuni rinegati habbiamo riconciliati con la nostra santa fede, e mandati al tribunal del S. Offitio, che è nella città di Goa, predicando, catechizando, instruendo, e portando la fede cattolica agli infideli, e molte volte tra l’anno incaminaimo per le dette residenze, et altri luoghi a fare il medesimo officio, promulgando l’Evangelio, e propagando la santa fede, molte volte con evidente pericolo delle proprie vite che incorriamo nel viaggio, sì per i ladri et assassini che passano per quelle strade, come anco per i medesimi infideli in odio della nostra fede, patendo in molte occasioni grandissima fame per mancanamento del vitto necessario per esser la missione fondata nella povertà; i padri di quella sono poveri, e la sustentatione di quelli è l’elemosina delle messe, che hoggidì ci mancano per i mali tempi, e per il mancamento dei commerci che hebbe il stato d’India.
In particolare tra tutto quello che habbiamo coltivato in questo anno presente, è che habbiamo battezati cinque bambini, tra i figliuoli dei pervertiti, et altri infideli.
[f. 149v] Un Gentile Bragmano molto nobile per nome Engentio Harnaiche d’età quasi di sessanta anni, delli principali di detta villa di Diciolì, il quale con grande risolutione e maraviglia d’altri si convertì alla fede e si battezzò, e si chiama Ignatio de Nello(?). E l’altro della detta città di Banda, già huomo fatto, e anche delli principali della generatione Ciarodò chiamato Engentio Ramà, il quale con la medesima risolutione si convertì, e battezzò, e si chiama Antonio; e alcuni altri della gente plebea.