Vita di donna Maria madre della prima moglie d’Arimandono Re d’Arima nel Giappone estratta da una lettera annua del Giappone del 1606

Nacque Donna Maria da Isafaidono, Tono principale del regno di Figen: et fu maritata ad un fratello maggiore d’Arimandono, et herede della casa d’Arima, per la cui morte rimanendo ella vedova, et con una figliuola, alcuni anni dopo prese con tal sentimento il santo battesimo, che sempre andava crescendo nella vita spirituale, senza punto mancare all’obligo che come Signora haveva del governo, et cura di suoi. Et questo con tanta prudenza et essattezza faceva, che era maraviglia vedere in una donna così bene accoppiate queste due cose. S’era data talmente all’orationi et trattare con Dio, ch’oltre l’hore del giorno determinate a così santo essercitio vi spendeva anche buona parte della notte, di modo che quando tutti gli altri di casa erano a letto, ella se ne stava in oratione, dalla quale tanta forza et gusto spirituale traheva, ch’era suo ordinario rifugio nelle occorrenti necessità. Et come il vero spirito dell’oratione va accompagnato con quello della mortificatione, et penitenza, era Maria in questa parte anche tanto esemplare, ch’era cosa notabile in una signora allevata fra delicatezze et agi temporali insino alli 35 anni della sua età, nelli quali ricevette il santo battesimo. Sì che molte volte di disciplinava a sangue, oltre l’ordine della settimana, l’era familiare portar il cilicio, l’astinenza era più tosto [f. 77v] da maravigliarsene, che d’imitarla senza particolare spirito, perciocché quasi tutto l’anno l’era una continua quaresima, di tanto maggior stupore, quando non di uno, o di due, o di tre anni, ma di molti, con digiunare tutti i giorni della settimana, et tre di essi con cibo sì poco, che malamente si poteva credere, come si mantenesse in vita con tanta scarsezza di vitto. Soleva il venerdì in memoria della sagratissima passione di N. Salvatore non mangiare sale, né qualsivoglia cosa, che avesse sale. Il che a Giaponesi è cosa di gran mortificatione. Ma se da quale giusto rispetto costratta alle volte, lasciava questa o altre mortificationi, ella con altre le recompesnava. Conforme all’astinenza era anche il sonno, cioè molto poco, che per ordinario prendeva vestita, et giacendo sopra una stora per lo desiderio che haveva di mortificarsi et di far soggetto il corpo ribelle allo spirito. Et quantunque nel trattare con forastieri ritenesse nell’esteriore la gravità et decenza convenienti al suo grado, tuttavia dava in casa a tutti i suoi essempio di povertà, et d’humiltà, essercitandosi in opere basse, come spazzare la casa, cucire vesti di poveri, servire loro, et fare somiglianti opere pie, nelle quali del continuo s’occupava per fuggire l’otio, laccio con il quale prende il demonio le povere anime. Siché sempre si vedeva occupata in cosa fruttuosa o a sé, o al prossimo. Et quanto più si studiava con una santa prudenza nascondere agl’occhi degli huomini il bene che faceva, per piacere a quei del Padre Celeste, tanto più si scorgeva in lei una santa humiltà et sincera intentione d’aggradire alla Maestà Divina. Al Confessore era tanto obediente che si conformava con gran prontezza con il parere d’esso, etiamdio in cosa che pareva che se li dovesse per molti rispetti concedere, come frequentare più sspesso li sacramenti della Confessione et communione [f. 78r], che tanto intensamente desiderava. Ma in questa et in ogn’altra cosa nelle volle Maria esser obediente sino alla morte a chi haveva preso in luogo di Dio, acciò la guidasse nella via dello spirito, et attese a vincere se stessa, sottomettendo il suo al parere del confessore. Tanto poco, o nulla, si curava delle cose che il mondo stima, che per desiderio di vivere in una casuccia da povera, acciò che più liberamente si potesse tutta impiegare nel servitio divino, fece grande istanza al Tono, perché li togliesse tutta la rendita che ella haveva, ma piacque al Signore, mentre stava Maria aspettando la desiderata risposta, di rimunerare questo suo pio affetto (come speriamo) nell’altra vita. Perciò che la settimana della Passione, havendo con una disciplina a sangue dato fine alle sue penitenze, et alle comunioni, et Vigilie, con quella del Giovedì Santo (essendo stata in oratione tutta la notte precedente, come ella soleva tutte le volte, che si haveva a communicare) s’ammalò gravemente per le molte penitenze della quaresima. Onde sentendosi vicina la morte, chiedè con instanza l’estrema untione, la quale devotamente ricevuta, et appresso di propria mano a suoi più cari ripartiti alcune cose spirituali (come quella che queste sole teneva per gioie, et pretioso thesoro) giunge al fine della vita, con tanta serenità di viso et tranquillità d’animo, che bene palesava a circostanti qual fosse la confidanza che ella haveva d’andare a godere l’eterna et felicissima vita. Sì che dicendo alcune devote et sante parole et alzando gli occhi al cielo, et dopo chiudendoli, rese lo spirito al suo creatore nel 1600, il 62 anno della sua età, et 27 della sua [f. 78v] conversione, essendo la sua morte con pianti et lagrime di devotione et da una santa invidia di circostanti accompagnata.

[MS] Biblioteca Vallicelliana, I, 20 (n. 24), Vite di Varii Servi di Dio moderni che fiorirono dall’anno del Sig.re 1600 fin’all’anno 1620. Raccolte, e disposte dal Sig.re Gio. Battista Iacobilli da Foligno * Tomo III, 77r-78v

Year

1606

About the converted

Converted people: 1

Gender: f

Moglie d'Arimadono

30 years old

From Giappone

Named Maria after the conversion

The conversion

The conversion took place in Giappone

Year: 1573

Mentioned names and figures:

Bibliography

È tratta dalle lettere annue scritte dal gesuita João Rodrigues Girão (1558-1633):  Lettera di Giappone dell'anno 1606. del p. Giovanni Rodriguez della Compagnia di Giesu. Al molto r.p. Claudio Acquauiua generale della medesima religione, In Roma, nella stamparia di Bartolomeo Zannetti, 1610 (copia digitale dell'esemplare conservato nella Biblioteca Nazionale di Firenze: http://www.internetculturale.it/jmms/iccuviewer/iccu.jsp?mode=all&teca=Bncf&id=oai:bncf.firenze.sbn.it:21:FI0098:Magliabechi:UM1E005597) 

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